COME SI FORMA LA CELLULITE?

Vi siete mai chieste, notando quelle odiate fossette sui glutei, quale è il meccanismo per cui la nostra pelle nel tempo cambia aspetto, fino ad assumere la caratteristica “buccia d’arancia”? Quel tipico inestetismo provocato dalla cellulite ci avverte che la situazione può peggiorare, ma come avviene tutto questo?

Per comprendere meglio come si forma la cellulite, è importante e necessario aver presente la struttura del tessuto cutaneo.

La pelle, l’organo più esteso del nostro corpo, è formata principalmente da tre strati:
1. Epidermide
2. Derma
3. Ipoderma

L’epidermide;

è lo strato superficiale ed è costituito dall’epitelio, un tessuto resistente e deputato alla protezione, in quanto a diretto contatto con l’ambiente esterno.

Il derma;

si trova sotto l’epidermide. È prevalentemente caratterizzato da tessuto connettivo, qui sono presenti vasi linfatici, collagene ed elastina; sostanze di fondamentale importanza per la struttura della pelle. Collagene ed elastina sono responsabili del mantenimento, della compattezza e dell’elasticità della pelle.

L’ipoderma:

è lo strato più profondo, è formato in prevalenza dal pannicolo adiposo sottocutaneo. Esso comprende vasi sanguigni e cellule adipose (adipociti), quest’ultime separate da setti fibrosi, ovvero le fibre designate al sostegno del nostro tessuto.

L’ipoderma rappresenta una riserva energetica molto importane, grazie agli adipociti stessi, è la struttura che modella le forme del nostro corpo e ci protegge, per esempio dagli urti.

la cute

Quindi come si forma la cellulite?

La cellulite inizia a formarsi quando lo scambio tra vasi sanguigni e linfatici non è più ottimale e provoca per questo una degradazione del derma ed un ristagno dei liquidi, ovvero:

Quando le cellule adipose (adipociti) contenuti nell’ipoderma si ingrandiscono a tal punto da ostacolare il corretto scambio tra i vasi sanguigni, (situati nell’ipoderma) e quelli linfatici, (situati nel derma).

La mancanza di un ricambio efficiente di sangue tra gli strati della cute causa inoltre il ristagno dei liquidi, prima fase della formazione di cellulite.

Le cellule adipose ingrandendosi possono rompersi, riversando i trigliceridi contenuti in esse nel tessuto circostante. A sua volta i setti fibrosi si ispessiscono, alterando la superfice della pelle che viene letteralmente “tirata” verso il basso dai setti, creando il tipico aspetto a “buccia d’arancia”.

Il processo di peggioramento prosegue negli stadi successivi, come un circolo vizioso che fa sì che gli adipociti, (ormai più voluminosi) comprimano sempre di più i vasi sanguigni, che, riducendo ulteriormente la loro portata di sangue, diventano più distanti, mentre la ritenzione dei liquidi continua ad aumentare.

A questo punto il cosiddetto effetto a “buccia di arancia” diventa sempre più evidente fino a diventare una caratteristica cronica della pelle nelle aree del corpo interessate.

Per cellulite si intende quindi un complesso stato di alterazioni a livello del tessuto connettivo e di quello adiposo che si può riassumere in 4 fasi critiche:

La microstasi sanguigna e linfatica iniziale che provoca un alterato ricambio e da origine al processo cellulitico.

La stasi venosa e linfatica provoca una scarsa ossigenazione dei tessuti, alterando il drenaggio dei liquidi interstiziali, l’aumento del volume degli adipociti ed una iniziale alterazione dei setti fibrosi (buccia d’arancia).

L’epidermide si assottiglia divenendo fragile e disidratata, aumenta il processo infiammatorio. Successivamente vi è un interessamento del derma, con un blocco nello smaltimento dei carboidrati e un blocco del circolo linfatico e capillare.

La fase finale interessa il tessuto tra derma e ipoderma nello stadio sclerotico che racchiude scorie, elementi nutritivi stagnanti, acqua, grassi, ecc. Questo porta a gravi ingrossamenti della pelle oltre a modificazioni del profilo corporeo, pelle a buccia d’arancia o a trapunta, smagliature e capillari di varie dimensioni, dolore, senso di freddo nell’area, di pesantezza, parestesie locali.